Cosa significa davvero adottare un packaging ecosostenibile nel settore farmaceutico?
Cosa significa davvero adottare un packaging ecosostenibile nel settore farmaceutico?
Parlare di sostenibilità ambientale è ormai un’urgenza in tutti i settori produttivi. Il packaging farmaceutico, tuttavia, deve affrontare le sfide imposte da regolamenti stringenti che disciplinano l’uso di materiali per il confezionamento primario e secondario, al fine di salvaguardare la salute pubblica e garantire che i farmaci arrivino intatti e sicuri nelle mani dei consumatori. Nonostante le restrizioni regolatorie, le aziende possono adottare tante iniziative per promuovere i principi di ecosostenibilità. Queste spaziano dall’analisi dei materiali utilizzati nel processo produttivo alla valutazione delle emissioni di gas serra, agli interventi sul design del packaging, fino all’impegno sociale ed etico nei confronti di alcune tematiche cruciali a livello mondiale.
Adottare un approccio olistico a quello che è l’impatto ambientale delle attività aziendali, permette di trovare soluzioni e strategie per avvicinarsi davvero alla realizzazione di quello che può definirsi un packaging ecosostenibile, garantendo al contempo il rispetto delle normative e la sicurezza del prodotto finale.
Materiali riciclabili certificati
Il regolamento sul packaging farmaceutico è così rigoroso e vincolante nel determinare le pratiche di confezionamento che non è possibile, al momento, garantire sempre l’impiego di packaging biodegradabili o confezioni riutilizzabili come invece già accade in altri settori economici. Quello che le aziende farmaceutiche possono però fare per accogliere le sfide dell’ecosostenibilità è investire dove possibile in materiali innovativi maggiormente riciclabili, come bioplastiche o fibre vegetali.
Nella ricerca di nuovi design si possono utilizzare packaging monomateriale e migliorare la comunicazione sulle disposizioni di smaltimento della confezione come già impongono le norme per l’etichettatura ambientale, per facilitare la separazione dei componenti del packaging nella fase di riciclo.
Un’altra buona pratica già ampiamente attuata è ridurre il peso e le dimensioni del packaging che ha un impatto positivo lungo tutta la catena logistica nel risparmiare materiali e spazi di stoccaggio.
In un settore disciplinato da rigorosa normativa, ciò che fa davvero la differenza è favorire l’approvvigionamento di materiali estratti da fonti gestite responsabilmente. Poiché dalla cellulosa del legno deriva la carta impiegata nel packaging farmaceutico, è molto importante garantire la sostenibilità economica ed etica nella gestione delle foreste da cui si ricava il materiale. Eurpack utilizza cellulosa prodotta da legni provenienti da foreste certificate FSC o PEFC, due delle certificazioni di sostenibilità più importanti nel mercato.
La FSC (Forest Stewardship Council) è un’organizzazione no-profit che promuove la gestione responsabile delle foreste del mondo. Apponendo questo marchio sul packaging, l’azienda certifica la provenienza del legname e della carta da foreste protette dal rischio di disboscamento e impoverimento del suolo.
La certificazione PEFC, “Programme for the Endorsement of Forest Certification Schemes”, indica similmente che il legno utilizzato per produrre la carta proviene da boschi e foreste gestiti in modo responsabile, salvaguardando l’integrità del territorio e il benessere delle popolazioni locali.
Ridurre la carbon footprint
Tutti i processi produttivi producono degli effetti nell’ambiente. Un’azienda farmaceutica sostenibile non può trascurare l’importanza della carbon footprint, l’impronta di carbonio, che stima le emissioni di anidride carbonica (CO2) causate da un prodotto e dal suo processo di produzione.
Per valutare la carbon footprint di un’azienda esistono due standard internazionali: il GHG Protocol emesso dal WRI (World Resources Institute ) e dal WBCSD (World Business Council for Sustainable Development) e la norma ISO 14064-1.
Entrambi gli standard sottolineano l’importanza di rendicontare le emissioni di gas serra (GHG) prodotte direttamente dall’organizzazione e quelle indirettamente generate nella produzione dell’energia elettrica o termica. All’interno di queste nome è specificato che si possono calcolare altre emissioni indirette non collegate ai consumi elettrici e termici su base volontaria.
La norma ISO 14064-1, in particolare, offre strumenti e strategie per monitorare, quantificare e comunicare la quantità di GHG emessa dall’attività di un’azienda al fine di attuare politiche di Carbon Management. Nella norma è specificata l’importanza di comunicare il proprio impegno in tema di sostenibilità ambientale ai propri stakeholder.
Per Eurpack, controllare e comunicare con chiarezza la propria carbon footprint ai partner è fondamentale per avvicinarsi alla sostenibilità. La carbon footprint di organizzazione e di prodotto, valutata nel corso degli anni in conformità con la norma ISO 14064-1, ha permesso di migliorare gran parte dei processi di produzione dell’Azienda. Ad esempio, sono state modificate le dimensioni degli astucci e, in alcuni casi, dei componenti all’interno degli questi, come il passaggio dal materiale PET al cartone per i vassoi, per ridurre l’impatto ambientale delle attività.
Iniziative sostenibili
Non è solo il prodotto a testimoniare la vicinanza di un’azienda alla sostenibilità. Prima di ogni cosa, il rapporto che l’azienda intreccia con il mondo attorno a sé dichiara la sua adesione ai principi di sostenibilità, non solo ambientale.
Spesso, le aziende farmaceutiche preferiscono collaborare con partner impegnati a promuovere valori etici e sociali di importanza mondiale, un aspetto che può migliorare la reputazione dell’azienda, avvicinare nuovi partner e a consolidare le relazioni già esistenti. Si tratta quindi di sostenere anche iniziative ambientali sociali ed economiche al di là del proprio core business, volte ad esempio alla tutela della salute del pianeta, al rispetto dei lavoratori e delle popolazioni più fragili.
Anche se gli impatti della sostenibilità etica sono più difficili da misurare, sono comunque una traccia chiara e diretta della volontà dell’azienda di abbracciare la sostenibilità da diversi punti di vista.
Non è un caso, infatti, che Eurpack abbia conseguito più volte lo standard gold di EcoVadis, che testimonia l’impegno dell’azienda nel perseguire i principi di sostenibilità. Sono i fornitori di Eurpack a valutare la Responsabilità Sociale d’Impresa, prestando particolare attenzione all’ambiente, alle pratiche lavorative, ai diritti umani e agli acquisti sostenibili.
Il progetto di riforestazione a cui partecipa Eurpack ne è un altro chiaro esempio. Proprio per l’importanza che l’azienda dà nella provenienza della cellulosa da cui scaturisce il processo di produzione di packaging, l’organizzazione da anni si impegna assieme a Treedom nel piantare ogni anno diversi alberi in alcune aree critiche del mondo e così combattere il disboscamento di molti territori critici.