Le innovazioni del packaging ecosostenibile: ecco i materiali del futuro

Le innovazioni del packaging ecosostenibile: ecco i materiali del futuro

Investire sul packaging ecosostenibile è un requisito sempre più importante per le aziende. Numerosi sondaggi disegnano uno scenario preciso: i consumatori sono attenti al tema della sostenibilità e scelgono brand che cercano di ridurre l’impatto sull’ambiente. La ricerca scientifica è sempre più impegnata a ipotizzare, progettare e sviluppare nuove soluzioni di packaging e nuovi materiali che rispettino il principio di riciclo e circolarità, utilizzando materie prime inaspettate. Vediamo assieme alcune delle principali.

Green packaging come valore aggiunto

Prestare attenzione alla sostenibilità ambientale è diventata un’esigenza importante per le aziende, e non c’è dubbio che il mercato del packaging ne sia interessato da vicino. Non è solo l’emergenza ambientale ad incoraggiare ad una produzione più sostenibile, ma anche le nuove preferenze dei consumatori: sempre più persone, infatti, scelgono i brand che fanno dell’etica green un vero e proprio valore aggiunto. In Italia, secondo il rapporto dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italia (che monitora l’evoluzione della comunicazione della sostenibilità in Italia), in un anno è cresciuta del 5% la percentuale di prodotti che comunicano con chiarezza la maniera corretta di smaltire il packaging.

Ad aver favorito questa tendenza sono state le disposizioni previste dalle Direttive UE 2018/851 e 2018/852 (recepite in Italia dal D.Lgs. 116/2020), riguardo l’etichettatura obbligatoria che facilita l’identificazione dei materiali usati per il packaging dei prodotti.

Il green packaging può essere perseguito attraverso l’utilizzo di materiali ecosostenibili o l’efficientamento della produzione nel ridurre le emissioni di carbonio o nel progettare imballaggi che possano essere riutilizzati.

Il packaging farmaceutico, ad esempio, è disciplinato da regole stringenti perché deve svolgere alcune funzioni cruciali:

  •  mantenere inalterato il farmaco
  •  renderlo facilmente identificabile
  •  evitare qualunque manomissione

Nonostante le severe regolamentazioni previste dal D.Lgs 219/2006, che coinvolgono l’intera filiera del farmaco e della sua commercializzazione, anche questo settore si sta rivolgendo all’uso di materie prime sostenibili. Il focus è sull’impiego di materiali riciclati riutilizzati secondo una logica circolare, quali, materiali plastici (ad esempio il PET riciclato), cellulosa, alluminio e vetro rigenerato.

Anche altri settori crescono le aziende che investono nel ridurre l’impatto ambientale. In quello cosmetico, ad esempio, si progettano packaging sostenibili in vetro, derivati dalla paglia e canapa oppure soluzioni di refill.

L’impiego della cellulosa

Nel 25esimo rapporto annuale sulla raccolta differenziata di carta e cartone redatto da Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) emerge che in Italia negli ultimi dieci anni è aumentato l’impiego di cellulosa nei packaging di circa 600mila tonnellate, con benefici nella diminuzione dei consumi idrici ed energetici. Molte aziende scelgono di ottenere certificazioni da organi che garantiscono una filiera del legno (da cui si ricava la cellulosa) sostenibile.

Ad esempio le certificazioni FSC (Forest Stewardship Council) e PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification Schemes) si occupano di sostenere la gestione economicamente ed ecologicamente responsabile delle foreste. Inoltre, tutelano la salvaguardia dei diritti civili dei lavoratori, delle popolazioni indigene e dei proprietari dei terreni boschivi. Il legno ricavato appartiene dunque ad apposite piantagioni ad uso forestale e ad un sistema di management etico che parte dalle modalità di ottenimento della materia prima e prosegue fino alla commercializzazione dei suoi derivati. 

Accanto all’aumento dell’impiego di cellulosa troviamo anche una soluzione alternativa sempre più apprezzata: la polpa di cellulosa. È un materiale che proviene dalla lavorazione della canna da zucchero, di cui si utilizza lo scarto fibroso. È biodegradabile e compostabile, particolarmente utilizzata nel settore food per la sua naturale resistenza al peso e alle sostanze unte e grasse.

Le bioplastiche

Nel settore food si fa sempre maggior uso di bioplastiche compostabili, in particolare per ciò che riguarda i sacchetti per la raccolta organica o per la conservazione degli alimenti. Fra questi menzioniamo il PLA (Acido Polilattico), derivante dalla macinazione del mais, nota per la sua impermeabilità e resistenza.

Le ultime innovazioni: la rivoluzione vegetale del packaging sostenibile

La ricerca di soluzioni più innovative per ridurre l’impatto ambientale non è affatto ferma, e gli operatori del settore guardano sempre di più al mondo vegetale. In india, il National Institute of Ocean Technology ha sviluppato packaging composti da alghe marine. In Finlandia, l’Università Aalto di Espoo ha ideato una miscela di lignina, fibra di legno e nanoclay (miscela di composti polimerici dell’argilla) per creare una schiuma resistente a urti e umidità. Infine, in tutto il mondo pensa ad imballaggi realizzati con derivati dei semi di cacao o dalle bucce d’avena ricavati dal processo di macinazione. La direzione, dunque, sembra quella di dare nuova vita agli scarti delle lavorazioni delle più comuni materie prime vegetali.

La sostenibilità in Eurpack, è un valore: lo sviluppo produttivo del packaging mira a ridurre il più possibile l’impatto ambientale e a salvaguardare il benessere dei lavoratori. I consulenti Eurpack progettano soluzioni personalizzate per soddisfare ogni esigenza grazie all’esperienza sul campo e alle certificazioni di qualità conseguite nel corso del tempo.