Stampa flessografica: la scelta giusta per un packaging sostenibile e personalizzato
Stampa flessografica: la scelta giusta per un packaging sostenibile e personalizzato
Il settore del packaging farmaceutico segue normative rigorose, volte a garantire la sicurezza e l’integrità dei prodotti. La sicurezza, infatti, è un elemento fondamentale per un settore in cui la salute umana ha la priorità assoluta. Tuttavia, nonostante queste limitazioni stringenti, il mondo del packaging farmaceutico è in continua evoluzione. Le aziende farmaceutiche di tutto il mondo sono alla ricerca continua di nuovi metodi per migliorare l’efficienza produttiva e la sostenibilità dei loro imballaggi. In questo contesto, la stampa flessografica si sta affermando come una delle tecnologie più promettenti per il packaging, non solo per la sua efficienza e versatilità, ma anche per la sua capacità di rispondere a esigenze di personalizzazione e sostenibilità oggi essenziali.
Cos’è la stampa flessografica?
La stampa flessografica, stampa flexo o semplicemente flessografia, è un metodo di stampa diretta che utilizza delle lastre flessibili, realizzate solitamente in gomma o fotopolimero, che riportano l’immagine in rilievo. Questa tecnologia, sviluppata nei primi anni del XX secolo, si è evoluta fino a diventare una delle principali soluzioni per la stampa di imballaggi. Uno dei punti di forza della flessografia è la sua capacità di stampare su una vasta gamma di materiali, tra cui la carta, rendendola particolarmente adatta al settore del packaging farmaceutico, alimentare e di consumo.
La stampa flessografica è caratterizzata da alta velocità di produzione e costi relativamente bassi rispetto ad altre tecniche di stampa, come il rotocalco o la stampa offset, soprattutto per grandi tirature. Questo la rende la scelta ideale per il packaging di prodotti farmaceutici, dove è fondamentale avere una produzione su larga scala mantenendo elevati standard di qualità e garantendo altissime possibilità di personalizzazione.
Stampa flexo e sostenibilità: un binomio vincente
Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un criterio chiave nel processo decisionale delle aziende e anche il settore farmaceutico sta alzando i suoi standard in materia. L’industria del packaging è tra le più impattanti dal punto di vista ambientale, soprattutto per l’uso di materiali non biodegradabili e processi di produzione ad alto consumo energetico. Tuttavia, la stampa flessografica ci offre diverse opportunità per ridurre l’impatto ambientale.
1. Riduzione degli sprechi
Uno dei principali vantaggi della flessografia è l’ottimizzazione dell’uso dei materiali. Grazie alla sua tecnologia avanzata, è possibile ridurre al minimo gli scarti di produzione. Le lastre di stampa flessibili possono essere utilizzate per lunghi cicli di produzione senza la necessità di sostituzioni frequenti, riducendo così lo spreco di risorse. Inoltre, l’utilizzo di inchiostri a base d’acqua e a basso impatto ambientale ha ulteriormente migliorato il profilo ecologico della flessografia.
2. Efficienza energetica
La flessografia è un processo altamente efficiente dal punto di vista energetico. Le macchine flessografiche moderne sono progettate per minimizzare il consumo energetico durante la produzione, riducendo così l’impronta di carbonio dell’intero processo di stampa. Inoltre, grazie alla sua elevata velocità di esecuzione, la flessografia consente di produrre grandi quantità di imballaggi in tempi molto ridotti, aumentando l’efficienza generale dell’intera catena di produzione.
3. Uso di materiali riciclabili e biodegradabili
La stampa flessografica è compatibile con una vasta gamma di materiali sostenibili, inclusi carta riciclata, biopolimeri e film compostabili. L’uso di materiali riciclabili contribuisce a ridurre i rifiuti, mentre l’impiego di materiali biodegradabili aiuta a prevenire l’accumulo di plastica nell’ambiente.
Inchiostri sostenibili per il futuro del packaging farmaceutico
Una delle aree in cui la flessografia ha fatto grandi progressi in termini di sostenibilità è l’uso degli inchiostri. Tradizionalmente, gli inchiostri a base di solventi utilizzati nella stampa industriale presentavano problemi di tossicità e inquinamento. Tuttavia, grazie alle recenti innovazioni, oggi è possibile utilizzare inchiostri ecologici che non solo riducono l’impatto ambientale, ma migliorano anche le prestazioni della stampa flessografica.
1. Inchiostri a base d’acqua
Gli inchiostri a base d’acqua stanno diventando sempre più popolari nella stampa flessografica, grazie alla loro bassa tossicità e al ridotto impatto ambientale. Questi inchiostri non richiedono solventi chimici per l’essiccazione, il che significa che le emissioni di composti organici volatili (VOC) sono significativamente ridotte. Per il packaging farmaceutico, che richiede alti standard di sicurezza, gli inchiostri a base d’acqua rappresentano una scelta ideale poiché riducono il rischio di contaminazione chimica.
2. Inchiostri UV
Gli inchiostri UV sono un’altra innovazione nel settore della flessografia. Questi inchiostri si asciugano rapidamente quando esposti alla luce ultravioletta, riducendo i tempi di produzione e migliorando l’efficienza complessiva. Inoltre, poiché l’essiccazione avviene senza l’uso di calore, si risparmia energia durante il processo di stampa. Gli inchiostri UV sono anche privi di solventi e offrono una qualità di stampa eccezionale, ideale per il packaging farmaceutico dove la precisione, la leggibilità e la chiarezza delle informazioni sono fondamentali.
Con il continuo progresso nelle tecnologie di stampa, possiamo aspettarci che la flessografia diventi sempre più sofisticata, con l’introduzione di nuove soluzioni in termini di inchiostri ecologici, materiali innovativi e tecniche di stampa avanzate. Abbracciare la sostenibilità senza compromettere la qualità e la sicurezza dei prodotti è fondale per noi di Eurpack. Un approccio olistico alla produzione del packaging farmaceutico è essenziale per affrontare le sfide globali del settore del farmaco.