Come migliorare l’aderenza terapeutica attraverso il packaging farmaceutico
Come migliorare l’aderenza terapeutica attraverso il packaging farmaceutico
Alcuni recenti sondaggi, in Italia e nel mondo, hanno rivelato che gran parte dei pazienti non rispetta le terapie prescritte dai medici a causa della difficoltà ad attuare le cosiddette “politerapie”, oppure per fattori economici, socio-culturali o difficoltà individuali Questo vale soprattutto per i pazienti anziani o con problematiche cognitive, che sono maggiormente soggetti a terapie complesse, e che rischiano di non seguire tutte le raccomandazioni necessarie per rendere efficaci le cure. Parte di questi ostacoli possono essere superati adottando un approccio “paziente-centrico” che coinvolga anche il packaging farmaceutico: nuovi design, nuove strategie per migliorare l’interazione farmaco-paziente e impiego delle tecnologie digitali per render il packaging maggiormente accessibile. In questo articolo forniremo alcuni esempi innovativi di come il settore del packaging farmaceutico, in concomitanza con lo sviluppo della medicina personalizzata, investa su soluzioni più smart per aumentare la compliance terapeutica.
Aderenza terapeutica: un problema crescente
L’aderenza terapeutica, ovvero la capacità di seguire accuratamente le prescrizioni terapeutiche che i medici raccomandano ai pazienti, è un processo più complesso di quanto non appaia. Questo perché non sempre i pazienti, dopo le prime settimane di terapia, proseguono correttamente con l’assunzione dei farmaci e di conseguenza l’efficacia delle cure è seriamente compromessa.
I dati, in Italia, fotografano un problema crescente e forse troppo a lungo sottovalutato. Nel Rapporto OSMED 2021 si legge che le terapie vengono seguite correttamente solo nel 55% dei soggetti cui è stato prescritto un farmaco anti-ipertensivo o un farmaco per l’osteoporosi. Percentuali ancora più basse si riscontrano per altre patologie, come nel caso dei pazienti diabetici con un 45% di aderenza e un 15% negli asmatici e negli affetti da BPCO. Il report segnala che sono in particolare le persone affette da problematiche croniche, quindi più soggette alle politerapie, ad avere più difficoltà a rispettare le prescrizioni.
I motivi di questo fenomeno sono tanti e sono riconosciuti anche dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità): dalle diverse tipologie di terapia, spesso molteplici e complesse da distribuire nell’arco della giornata, alle dinamiche sociali generiche e del nucleo familiare, a cui si aggiungono poi le condizioni di salute individuali. Gli anziani o le persone affette da problematiche di natura cognitiva trovano ad esempio seria difficoltà nel seguire attentamente le prescrizioni quando non accompagnati alla cura. I mancati effetti della terapia causano gravi conseguenze anche al il sistema sanitario nazionale per via dell’aumento della richiesta di nuovi interventi sanitari e controlli clinici.
Per tutte queste ragioni, tempi recenti sono in atto nuove strategie volte ad incrementare l’aderenza terapeutica, che basate sull’approccio alla medicina personalizzata e, dunque, sullo sviluppo di soluzioni sulle singole necessità del paziente. Queste innovazioni riguardano anche, e soprattutto, il packaging farmaceutico.
Un packaging personalizzato a misura di paziente
Il packaging farmaceutico non ha soltanto lo scopo di proteggere fisicamente il packaging primario, ma ha anche quello di fornire informazioni chiare ai pazienti rispettando gli obblighi prescritti dalla Direttiva 2001/83/CE, soprattutto per ciò che riguarda i farmaci con prescrizione medica. Nonostante i regolamenti stringenti, molte aziende oggi investono su soluzioni più accessibili per tutti; queste, troviamo confezioni con aperture facilitate per persone con sperimentano a livello cognitivo o articolare. In questi casi, è consigliabile prevedere, ad esempio, l’utilizzo di materiali leggeri e flessibili, punti di presa facili oppure aperture che non necessitino di forzature eccessive su tappi o linguette.
Dal punto di vista del design, le innovazioni del settore permettono di creare packaging compatti e maneggevoli che incontrano la necessità di avere più confezioni tascabili. Si parla quindi dell’incremento di singole unità di prodotto o dosi preriempite da portare sempre con sé.
Molte aziende, ad esempio, creano astucci farmaceutici “wallet” per farmaci dispositivi medici, dotati due o più separatori interni per suddividere con praticità le varie componenti del prodotto in caso di in caso di terapie combinate. Spesso, blister e astucci presentano delle componenti grafiche che indicano i corretti dosaggi, i giorni della settimana o del mese e i momenti della giornata in cui è necessario assumere il prodotto. Alcuni packaging sono dotati anche di pratici scomparti appositamente creati per conservare il foglietto illustrativo.
Proprio i foglietti illustrativi, a volte difficili da maneggiare e conservare, sono stati rinnovati nel loro design per disporre un maggiore spazio di lettura e, di conseguenza diventare maggiormente fruibili dai pazienti. Eurpack ha sviluppato un nuovo modo di concepire il foglietto illustrativo tramite il BiKit, che non ha necessità di essere ripiegato più volte ma che può essere sfogliato con comodità.
Un “packaging connesso” per migliorare la compliance con le terapie
Ripensare all’utilizzo del packaging mette il paziente al centro delle nuove soluzioni di design, ma questo approccio non riguarda soltanto la maneggevolezza del packaging nei materiali e nella struttura. Le tecnologie digitali giocano un ruolo fondamentale nell’incrementare l’accessibilità del farmaco.
Il fenomeno della digitalizzazione ha fornito strumenti utili per migliorare le interazioni fra paziente e farmaco proprio attraverso la confezione. I consumatori, ad esempio, sono attirati dalla proposta di ricevere notifiche sul proprio smartphone oppure di consultare le informazioni sul prodotto sul proprio schermo. In questo senso, le aziende utilizzano la stampa di codici QR sulla confezione e le tecnologie NFC (Near Field Communication) e RFID (Radio-Frequency Identification), che sono già utilizzate nella supply chain per tracciare i farmaci e contrastare il fenomeno della contraffazione. Si può parlare quindi di connected packaging che utilizza sensori “intelligenti” per connettere la persona al prodotto e usufruire di diversi servizi digitali, con l’obiettivo di fornire informazioni più chiare sull’uso del farmaco e sui corretti dosaggi. Questi strumenti possono aiutare a migliorare la comunicazione del prodotto, l’esperienza del cliente e l’aderenza alle terapie.