Certificazione Kosher: perché è importante per il packaging farmaceutico?
Certificazione Kosher: perché è importante per il packaging farmaceutico?
Un numero sempre maggiore di consumatori è interessato ad acquistare prodotti con certificazioni di qualità e accessibilità, ed è compito delle aziende produttrici fare in modo che sia il packaging a comunicare la compliance alle norme internazionali. Gli effetti della globalizzazione e la crescita di questo trend hanno fatto in modo che la certificazione Kosher, così come molte altre certificazioni di qualità, si sia trasformata in un requisito fondamentale per raggiungere una platea più ampia di consumatori.
La certificazione Kosher permette alle aziende produttrici di rispondere all’esigenza di inclusività nei confronti degli osservanti della religione ebraica, e di garantire un tracciamento ancora più scrupoloso delle materie coinvolte nella realizzazione dei prodotti di consumo quanto in quella del loro packaging. Questo standard viene infatti percepito come un’ulteriore dimostrazione di sicurezza, tanto per i prodotti di consumo quanto per la realizzazione dei packaging.
La crescita del mercato Kosher
Per Kosher (parola ebraica che sta per “idoneo”, “corretto”, “appropriato”) si intende l’insieme di regole, dette “Kasheruth”, degli osservanti della religione ebraica nella realizzazione di una vasta gamma di prodotti di consumo. I rigidi requisiti Kosher sottolineano, ad esempio, l’importanza di utilizzare materie prime di qualità, e di adottare alcuni precisi metodi di lavorazione, produzione e confezionamento che ne evitino la contaminazione, a tutela del consumatore finale. Nonostante gli standard Kosher si applichino principalmente in campo alimentare, sono oggi largamente adottati anche in ambito farmaceutico, cosmetico e in tutti quei settori che prevedono la lavorazione di materie prime di origine animale e una successiva fase di confezionamento.
Il mercato dei prodotti Kosher si dimostra una realtà in costante crescita. Secondo diversi studi, dal 2016 le vendite hanno registrato un aumento annuale del 12%. Si tratta di un mercato che tocca circa i 150 miliardi di dollari.
Uno studio di Quartz, circoscritto al mercato degli Stati Uniti, ha rivelato che, nonostante solo il 2% della popolazione sia di origini ebraiche, circa il 41% di tutto il cibo confezionato è certificato Kosher e le vendite continueranno ad aumentare nel 2025.
Per la rigorosa attenzione prestata nella catena di fornitura delle materie e nel sistema di produzione, lo standard Kosher corrisponde oggi ad una garanzia di qualità per la salute di una platea più ampia di consumatori, non soltanto per gli osservanti della religione ebraica.
Certificazione Kosher: requisiti e vantaggi
I numeri riportati negli studi precedenti dimostrano perché ottenere la certificazione Kosher si rivela, sul lungo termine, un vantaggio competitivo per le aziende che realizzano prodotti di consumo. Tra i requisiti standard è particolarmente rilevante implementare un sistema di rintracciabilità delle materie prime utilizzate per realizzare i prodotti conformi, garantire che gli impianti e le linee di produzione operino in ambienti sterili e controllati per evitare rischi di contaminazione, e monitorare i servizi di logistica per il trasporto. L’iter di approvazione Kosher viene condotto dalle diverse agenzie rabbiniche di supervisione, è particolarmente meticoloso e coinvolge anche un’attenta analisi dei fornitori di materie prime per garantire l’assenza di sostanze non conformi sin dai primi step della catena di fornitura. Inoltre, prevede un supporto nell’etichettatura e la formazione del personale aziendale sul corretto sistema di produzione. La certificazione va rinnovata periodicamente tramite appositi audit.
Per l’attenzione dedicata a tutti i processi della supply chain, l’approvazione Kosher è considerata oggi un’ulteriore garanzia della compliance con le legislazioni internazionali più stringenti in materia di sicurezza e salute pubblica. Inoltre, l’ottenimento di questa certificazione da parte di un’azienda è sinonimo di attenzione ai valori di eticità, inclusività e accessibilità, in grado di aumentare la fidelizzazione da parte dei consumatori sempre più sensibili a questi temi.
Certificazione Kosher nell’ambito del Packaging Farmaceutico
Eurpack è in possesso della certificazione Kosher Parve per il packaging farmaceutico in quanto riconosce lo standard Kosher come garanzia di qualità e sicurezza in tutti gli ambiti afferenti alla salute e il benessere. Ciò interessa anche l’intero processo di produzione del packaging, tra cui la catena di fornitura delle materie e gli ambienti in cui operano le linee e gli impianti utilizzati per realizzare confezioni. I packaging primari e secondari hanno infatti il compito di conservare e proteggere formule farmaceutiche che entrano in contatto diretto con la salute dei consumatori; per un’azienda che vuole aumentare la propria competitività è fondamentale offrire prodotti adatti ad ogni diversa esigenza proveniente dal mercato, rispettando al contempo rigidi e differenti controlli di sicurezza. Si può parlare dunque di un packaging inclusivo, realizzato con materiali certificati, dalla filiera garantita e rintracciabile in ogni sua fase.